Esposizioni/ Exhibits
2015, Castello Aragonese, Taranto
2015, Sport Hotel Tyrol Innichen (BZ)
2014, Hotel Villa Stefania Innichen (BZ)
2014, Martina Franca (BA) Palazzo Ducale, Sala D’Avalos
2014, Taranto, Banca Mediolanum
2013, Taranto, Confcommercio Ascom, per A.I.S.Puglia
2012, Taranto, Palazzo d’Ayala Valva
2011, Milano, Università Bocconi
2011, Muro Leccese (LE),
2008, Spazio Mostre Anadema, Milano
2007, Milano, Fondazione “Carlo Besta” mostra permanente
2007, Illustra “Succot” di Mariella De Santis Edizioni Bocca
2004, Milano, Cantiere Bovisa
2003, Milano, Spazio Anadema
2002, Bergamo, Spazio Donizetti
1999, Lugano, Galleria Spalding
AQUILONI VOLANO SU TARANTO
MEdi@terraneo News, LUNEDÌ 27 GENNAIO 2014 16:35
TARANTO – «Caseaquilone». È questo il titolo della mostra di Claudia Liuzzi, artista nativa di Conversano (Ba), attrice, poetessa e scrittrice. Case di sogni infantili e
adolescenziali, case in cui essere accompagnata, case promesse. C’è sempre, nelle opere di Claudia Liuzzi, una partenza e un ritorno. Al paese, al sud, al mare, agli affetti
autentici, alla casa appunto.
Toni decisi e pennellate violente, su tele che rappresentano un percorso dell’anima spesso contorto e non sempre nitido. Il tempo della memoria e quello della psiche, si mescolano nelle stratificazioni dei supporti lignei, di contenute dimensioni o piuttosto grandi. Il racconto delle caseaquilone avviene attraverso accostamenti materici e cromatici. Sulle tele infatti molti sono i materiali adoperati. Carte di riso, orditure di lino nero, brandelli di juta, scaglie di sughero, carta di seta. Gli acrilici si coagulano accanto a taches rubino-granate di vino pugliese, grumi di polvere rossa di bauxite o dorata di pietra leccese e granellini di sabbie ferrose del Ticino.
Non solo le immagini, ma i materiali stessi servono all’artista per ricordare l’infanzia trascorsa in Svizzera, la complessa adolescenza e l’intera sua vita nomade e alla ricerca della verità. L’andare altrove in questo ossimoro di staticità e volo, rivela l’immedesimarsi dell’artista nella sua fantasia ricorrente: «Essere una casa aquilone, è ciò che ho sempre desiderato. Sono sempre stata un’anima errante che ha trovato rifugio nella terra dell’anima, rifiutando tutto l’aspetto terreno con tutto ciò che ne consegue…. il mio corpo ad un certo punto si è fermato, si è ammalato, così ho cominciato a considerare di dover fare un percorso inverso, radicarmi nella terra! Non capivo come avrei potuto farlo se non attraverso il mio lungo viaggio in puglia alla ricerca delle origini, il modo migliore per potermi radicare era quello di vivere la terra, il vino e i sacchi di yuta, dopo questa produzione, ho sentito l’esigenza di emanciparmi dalle origini dando vita a CASEAQUILONE che rappresenta il ritorno nella casa dell’anima, finalmente sono un
albero che ha doppie radici. In cielo e in terra».
MARIATERESA TOTARO
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